1.

Ti sento, sospiri,

ti lagni d'amore:

ma soffri, mio core,

ma impara a tacer;

che cento martiri

compensa un piacer.

2.

Che cangi tempre

mai più non spero,

quel cor macchiato

d'infedeltà.

Io dirò sempre

nel mio pensiero:

chi m'ha ingannato

m'ingannerà.

3.

So che vanti un core ingrato:

più non spero innamorarti,

né ti posso abbandonar.

Questo, o Nice, è il nostro fato:

io son nato per amarti,

tu per farmi sospirar.

4.

Nel mirarvi, o boschi amici,

sento il cor languirmi in sen.

Mi rammento i dì felici,

mi ricordo del mio ben.

5.

Perché, se mia tu sei,

perché, se tuo son io,

perché temer, ben mio,

ch'io manchi mai di fé?

Per chi cangiar potrei,

per chi cangiar desio,

mio ben, se tuo son io,

se il cor più mio non è?